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La mia ultima apparizione pubblica, al MIC |
Si chiude il progetto Stex Auer in Second Life.
Stex auer è nato in Second Life nel 2007.
I suoi primi passi barcollanti, e i suoi primi svolazzi li ha compiuti a
Idearium, la Sim di Leandro Agrò, tra i primi divulgatori dell' esperienza virtuale, giusta contigua con quella di
Indire, l'agenzia Nazionale per lo sviluppo dell'Autonomia Scolastica.
Nella
Biblioteca di Archimedix (Piergiorgio Borgogno), si svolgevano le prime esperienze di speech reale-virtuale alle quali abbia assistito e dalle quali ebbi ispirazione per proporre alla MGM digital Communication di realizzare degli
streaming video fra Il Meet The Media Guru di Milano dove si incontravano grandi nomi dell'innovazione, e la sua "sede virtuale" in idearium.
Golan Levin, Geert Lovink, Donald Norman, solo per citare alcuni nomi, sono stati esperimenti di trasmissione live nei modi virtuali. I primi che sappia, in italia.
Era il 2008,
Vulcano era un laboratorio sociale e politico straordinario, David Orban il suo owner aveva innescato un processo che ha portato avanti sino alle sue estreme conseguenze e che ha visto nascere l'iniziativa di
Pyramid Cafè, che ancora oggi porta avanti la sua missione. Quell'anno con lui facemmo una
diretta video da Sapporo. durante il convegno sulle licenze Creative Commons.
Ma non erano gli unici: Mario Esposito / Zigmind Ballinger iniziava i suoi
bellissimi speech culturali al Brain 2 Brain creative cultural club che mandavamo inversamente al Meet, dal virtuale al reale, pubblicando in rete. Giovanni della Bona / Imparafacile portava la formazione in virtuale con il suo progetto
Imparafacile, si pensava di far cresere le grandi città d'arte, trasformarle in musei virtuali. Rosanna Galvani / Roxelo Babenco poggiava le fondamenta per la creazione de
Museo del Metaverso, vera centrale culturale del virtuale italiano e non.
Mario Gerosa, quell'anno pubblicava Rinascimento Virtuale, che diventava
mostra collettiva a Firenze, negli spazi del Museo Etnografico, e un grande dibattito si sviluppava attorno al metaverso.
Marco Cadioli / Marco Manray, Fabio Fornasari / Asian Lednev, Giampiero Moioli / Giugiogia Auer, artisti, architetti, performer che incrociavo per strada o a qualche iniziativa qui a Milano, erano di casa anche li.
Roma non mancava: Prima di tutto l'esperienza di
Experience Italy e la
ricostruzione dell'EUR fatta da Paolo Valente / Arco Rosca e il suo incontro con Marina Bellini / Mexi Lane, che tantissimo ha fatto e fa ancora per unire reale e virtuale e che ha avuto il suo massimo con
ARS in ARA, un convegno all'Ara Pacis a Roma, dove ci si è incontrati tutti, appassionati, operatori, professionisti e non con i giornalisti, sempre in equilibrio instabile tra entusiasmo e detrazione ( più detrazione, direi).
il 2008 -2009 ha visto lo svilupparsi di iniziative commerciali e culturali importanti: prima fra tutte
Style Magazine in Second Life, dove il suo mentore e organizzatore Max Ramaciotti / ... ha organizzato incontri importanti con avatar simlanti personaggi come il fotografo Gianmaria Barbieri, gli artisti della Fura dels Baus, la curatrice del MART di Rovereto, ma anche Ficarra e Picone, e si organizzava una sede permanente della Triennale d'arte di Milano e grandi autorevoli marchi del design: Cassina, B&B, Frau, Belstaff, Flos... non me li ricordo tutti.
Al
Porto dei Creativi sede virtuale del progetto Kublai, un laboratorio creativo promosso dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero dello Sviluppo Economico. Alberto Cottica / Mr. Volare metteva in atto quel luogo di relazione e scambio immersivo che sino ad allora ( e in seguito, per dirla tutta) appannaggio esclusivo dei social media web.
Nascevano decine di performance di creatività collettiva grandi e piccole, dalla
web-opera di Marco Minghetti costruita attorno all' idea editoriale di portare il suo libro "le aziende invisibili" capitolo per capitolo a creare un serial composto dai machinima delle migliori firme creative, ad
Arena, una call for artist amplissima che vedeva coinvolte decine di artisti in un calendario sviluppato su più mesi realizzata grazie all'instancabile Rosanna che con il suo Museo del Metaverso costituisce tutt'ora l'utimo baluardo di quell'esperienza.
Ma ci sono stati anche exploit personali di livello altissimo: basta pensare alla performance
Blue Planet
realizzata con Peter greenaway per l'expo dell'acqua a saragozza dove Luca Lisci / Vive Voom ha a mio giudizio toccato il vertice del coinvolgiment della Second Life italiana in un evento di dimensione internazionale, senza contare che per me è stato - ed è tuttora - il creativo più interessante e fecondo fra quelli che ho conosciuto.
Non posso ricordarmi le decine e decine di ore passate a fare streaming, esperienza di tecnologia e gestione di processo. Mica facile mettere insieme web, luoghi fisici e virtuali.
Questa esperienza ha fatto nascere la mia occupazione attuale, 2lifecast che nata e cresciuta in second life, oggi prosegue la sua strada nel mondo reale.
ricordo poi brevissimamene alcuni apporti nostri: la simulazione di via Soderini a Milano che ha creato un laboratorio durato sei mesi,
l'Hub Virtuale dove hanno avuto modo e tempo di svilupparsi diversi progetti originali.
e
DA! Digital Art che ha raccolto a Milano in Piazza dei Mercanti durante Innovation Festival, Artisti, collezioni e galleristi per discutere della creatività e dell'arte tra reale e virtuale.
Stex Auer project in second life è stata questa esperienza, non ho che accennato a pochissime delle attività, delle persone interessantissime e dei lavori che ho avuto modo di realizzare.
Ne parlo al passato, perchè il 90% e oltre delle realtà citate, non esiste più.
Il ciclo che ci ha visti arrivare dopo i pionieri e che ha messo le basi per la successiva maturità della piattaforma, credo si sia concluso.
Sicuramente si è concluso il mio. Secondo i miei disegni, l'obbiettivo non si è completamente raggiunto: avrei voluto vedere svilupparsi in forma sempre più stretta il rapporto fra laboratorio virtuale e progettualità reale, cosa che non è avvenuta. il travaso di creatività e professionalità non si è completato.
Per quanto lodevoli e vitali siano le esperienze di Galleria Szczepanski, museo del metaverso e altre ancora, queste a mio parere sono espressioni isolate di personalità culturali forti, ma la condizione al contorno non esiste più, non c'è più quella contiguità fra mondi che negli anni 2007-2009 hanno generato un vero e proprio genere e movimento, la cui storia va ancora scritta.
Mancando interessi forti e sostegno sia interno che esterno, il declino del valore dal 2010 era inevitabile e se dobbiamo cercare le cause, la prima credo sia endogena, interna al sistema e non causata al suo esterno.
E' evidente il disinteresse dei Linden verso gli owner e la creatività in generale: se non è orientata sempre più inequivocabilmente al profitto (loro) non è minimamente sostenuta.
Non c'è stata volontà alcuna nel sostegno di community che non fossero direttamente espressione della mission aziendale, ovvero quello di creare una "seconda vita" solo ed esclusivamente entertainment. Un gioco era, un gioco è rimasto, comunque con tutto quanto di bello e potente c'è in questo. Ma non era solo quello che ci si aspettava.
Ma dopo i fallimenti di edizioni enterprise, era evidente che Linden non avrebbe "spaccato" e la piattaforma sarebbe rimasta marginale - in una posizione più che profittevole a dir la verità - e non centrale del mondo social media.
Credo anche che la miopa non sia solo appannaggio dei governor di second life, ma sta di fatto che al momento attuale la community è sempre più autoreferenziale cosa di per sè plausibilissima, ma l'abbandono di tante land indipendenti e portati avanti dall'iniziativa privata è il segno inevitabile che pochissimi dei progetti che ho visto nascere sono arrivate all'autosostentamento dalle loro attività.
D'altronde solo con l'integrazione di queste con l'economia sia interna che esterna a second life ( non ci scordiamo dell'esistenza di un mercato ben concreto al suo interno) è possibile sostenere i costi che necessitano per una presenza di una qualche entità in second life.
Quando non c'è sostegno economico, anche sotto forma di bonus o di sgravi ecco che il progetto, specie se culturale o fortemente orientato alla creativitò sociale, smette di esistere: un esempio non italiano è stata la recente chiusura di quell'iniziativa fantastica che era Shakespeare on Second Life, affondata per mancanza di fondi e delle sopraddette miopie dei Linden.
Stex Auer sparisce? No di certo ormai è il mio brand personale. Non scompare neppure come avatar, la cui effige mi rappresenta in tutte le mie comparse digitali.
Stex Auer sposta i suoi progetti ora nel mondo fisico, se così si può dire, rimanendo pur sempre nel tema: i giocattoli e le tecnologie.
Sto cogliendo l'avanzata di un nuovo megatrend che vede il ritorno al mondo fisico del grande mondo del game.
tutto quello che corre, striscia, vola, si agita, balza e scatta, insomma il bello del gioco di velocità e destrezza e che si era totalmente convertito al digitale, sta tornando nelle cose. E' l'internet of things, l'internet delle cose, dei dispositivi mobili a far tornare a giocare i ragazzi per strada, insomma nel mondo.
Visto a mio modo, non cambia granchè, il mondo visto "dall'altra parte" rimane il mio contributo a questo mondo, digitale o virtuale che sia.
E non scomparirò neppure come Avatar, perchè ho sempre amici da andare a trovare, e mi piace vedere il calare del sole digitale seduto su una qualche land sperduta nel mare dei byte.
Questo blog chiude i battenti, non è mai stato prolifico di post, ma ce ne sono di molto sentiti e credo costruiti con senso critico e della realtà. Ovviamente rimarrà online, ricevo le notifiche regolarmente delle visite che qui giungono.
Chiuso un progetto, se ne apre un altro.
Nasce
Stex Auer Toy Project, che prende il testimone di questo. Passo in posterous, più semplice ancora di blogger, e mi divido in
Pinterest per le collezioni di "pin" (bookmark, come delicious) , sul canale di
youtube per le playlist di video.
See you. in whatever world you are.
Stex
PS Mi scuso per le imprecisioni e per i tanti, tantissimi amici che qui non ho citato.
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Stex Auer, il giorno in cui è nato. |